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martedì 14 febbraio 2012

Il dominio del Discount-Book (da Repubblica)

Per combattere la crisi, le case editrici stanno proponendo libri anche sotto i dieci euro, i quali scalano le classifiche ma modificano il rapporto con i lettori. Il corredo genetico del libro a stampa ha legato, fin dall'inizio, le sue fortune non all'eccellenza o alla qualità dei contenuti, ma al fatto di rendere accessibile a una più larga platea quel che era stato fin lì un prodotto di lusso, ovvero il libro manoscritto. La storia del libro a stampa è in realtà tutta una storia di abbassamenti di prezzo e di tecnologie per renderlo meno costoso. Fino alla svolta decisiva di Allen Lane, giovane e assai mondano editore londinese che nel 1934, di ritorno da un weekend con Agatha Christie nel Devon, non trovando niente di buono nell'edicola della stazione di Exeter, decise che voleva pubblicare il meglio della letteratura, ma che non doveva costare più di un pacchetto di sigarette. E nacquero così i Penguin. Una storia, quella dei libri, capovolta rispetto a quella dei giornali, che essendo viceversa nati dal basso come prodotti popolari, hanno tranquillamente potuto procedere a successivi e continui aumenti di prezzo.
di gian arturo ferrari


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ENTROPIA EDITORIALE: IL SOGNO SVANITO DI UNA BIBLIOTECA UNIVERSALE.
Nei primi cento anni dopo l'invenzione della stampa, furono pubblicati circa 35.000 titoli, praticamente un libro al giorno. Ci fu, dunque, un momento in cui non era pazzesca l'idea di impadronirsi di tutti i libri esistenti al mondo. E in effetti, un collezionista, un certo Hernando de Colon ci provò, e alla sua morte lasciò agli eredi poco più di 16.000 esemplari: la metà dei libri stampati allora esistenti. Negli ultimi 50 anni, invece, l'umanità ha pubblicato quasi quaranta milioni di libri (un nuovo titolo ogni mezzo minuto!). Come se avessimo continuamente tante cose importanti da raccontare. Una produzione così elevata di titoli obbliga necessariamente a un calo delle tirature. Non è strano che un libro non venda più di qualche centinaia di esemplari. Venderne tre o quattro mila copie equivale a diventare un best-seller. Per uno scrittore, dunque, la possibilità di incontrare casulamente un proprio lettore è tanto remota quanto quella di essere investiti da un meteorite.

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